04 Set 2017

La scuola dei nostri nonni


Un nuovo anno scolastico sta per iniziare: ma com’era la scuola quando la frequentavano i nonni?

Come ogni anno bambini e ragazzi si preparano per tornare sui banchi di scuola: insieme a mamma e papà si vanno a comprare penne, matite, quaderni e tutto il necessario per affrontare un nuovo anno scolastico. Oggi la scuola senza tutti i comfort a cui siamo abituati sarebbe impensabile: ma com’era la scuola ai tempi dei nostri nonni? Ecco qualche curiosità proveniente dai racconti di chi ha frequentato la scuola nella prima metà del Novecento.

 

Il corredo scolastico ai tempi dei nonni

 

Quando i nostri nonni andavano a scuola non esistevano gli astucci colmi di penne, matite colorate e pennarelli: tutt’altro! I quaderni erano tutti in bianco e nero, poiché sulla carta si scriveva solo con il pennino e l’inchiostro. Come funzionava? Sui grandi banchi di legno nell’aula scolastica c’era sempre il calamaio, il piccolo recipiente in cui era contenuto l’inchiostro di cui bisognava impregnare il pennino.

Non era certo facile scrivere in bella grafia con quegli strumenti, tant’è che in molte scuole si facevano addirittura lezioni di calligrafia: i nonni ricordano i tanti esercizi che dovevano fare per imparare a tracciare le lettere dell’alfabeto con ordine e tutte le macchie d’inchiostro nero che ogni tanto capitava di vedere apparire sulla carta.

Anche i quaderni erano molto diversi da quelli di oggi: i bambini dei nostri giorni hanno tanti quaderni diversi, di grande formato, con copertine colorate, illustrazioni e fotografie. Quelli dei nonni invece erano molto piccoli, provvisti di poche preziose pagine da non sprecare per gli scarabocchi e solitamente foderati con una semplice copertina nera o comunque con decorazioni molto meno vivaci di quelle odierne.

 

La vita scolastica nella prima metà del 900

 

I nonni raccontano che ai loro tempi solo ai bambini più fortunati era concesso di dedicarsi solamente alla scuola e allo studio: molti, infatti, dovevano anche aiutare in casa con le faccende domestiche o nelle attività lavorative di famiglia. Altri invece frequentavano le lezioni serali perché alla mattina dovevano lavorare per aiutare economicamente la famiglia.

Allo stesso modo, i bambini più fortunati erano quelli che possedevano una bicicletta. Le scuole erano infatti meno numerose rispetto a oggi, non c’era lo scuolabus e le prime automobili erano un bene lussuoso, sicuramente non alla portata di tutte le famiglie: questo significa che molti bambini dovevano camminare anche un’ora ogni mattina, prima di riuscire a raggiungere la propria scuola.

Anche in classe la situazione era molto diversa rispetto a oggi: noi siamo abituati alle classi frequentate da bambini e bambine, ma quella delle classi miste è un’innovazione piuttosto recente. Le classi femminili erano separate da quelle maschili, mentre un unico maestro o maestra si occupava di insegnare tutte le materie.

A proposito: che cosa studiavano i nonni a scuola? Italiano, matematica, storia, geografia e scienze. Non c’erano sicuramente tutte le materie che si insegnano oggi a scuola, come l’arte del disegnare, la musica o l’educazione fisica.

Insomma, nonostante la scuola sia cambiata moltissimo nel corso degli anni, molti nonni ricordano ancora quei tempi con molto piacere. Facciamocelo raccontare!

 

 

 

 

 

I nonni raccontano che ai loro tempi solo ai bambini più fortunati era concesso di dedicarsi solamente alla scuola e allo studio.